In psicoterapia si può affrontare anche la “Money Dysmorphia”, che colpisce Millennial e Gen Z.

In un panorama economico caratterizzato da instabilità finanziaria, inflazione, incertezza sul lavoro e costi degli immobili alle stelle, è comprensibile che molti giovani si trovino a lottare con le proprie finanze. Quando questa preoccupazione si trasforma in una vera e propria ossessione, interferendo con la vita di tutti i giorni, potrebbe essere segno di una distorsione nella percezione delle proprie risorse finanziarie. Alcuni esperti hanno coniato il termine “Money Dysmorphia” ovvero “dismorfia da denaro” per descrivere questa tendenza sempre più diffusa tra i Millennials e la Gen Z, caratterizzata da un’insicurezza finanziaria persistente, anche quando non ci sono ragioni concrete per preoccuparsi.

Questo non è solo uno dei tanti problemi legati all’ansia che affliggono i giovani, ma piuttosto una sorta di disagio patologico indotto dalle pressioni esterne, soprattutto attraverso i social media. Secondo recenti statistiche riportate da Bloomberg, circa il 43% della Gen Z e il 41% dei Millennials affermano di avere una percezione distorta delle proprie finanze, mentre addirittura il 48% della Gen Z si sente indietro finanziariamente (una percentuale che sale al 59% tra i Millennials).

I giovani di oggi si trovano ad affrontare sfide economiche simili a quelle delle generazioni passate, tuttavia, le difficoltà attuali sono accentuate da salari stagnanti, potere d’acquisto in calo e costi degli immobili in costante ascesa, soprattutto nelle grandi città. In alcuni aspetti, ciò li avvicina più alle difficoltà finanziarie affrontate dai loro nonni, che hanno vissuto periodi di ristrettezze post-belliche, piuttosto che ai privilegi dei loro genitori.

Al contrario delle generazioni precedenti, i giovani odierni sono costantemente esposti a uno stile di vita lussuoso e glamour attraverso i social media e i media tradizionali. Influencer, creator di contenuti e celebrità promuovono incessantemente prodotti di lusso e esperienze esclusive, creando così degli standard irraggiungibili che mettono a dura prova la sicurezza finanziaria dei giovani e alimentano un senso di insoddisfazione e incertezza sul futuro. Questo incessante confronto con un ideale di vita inaccessibile acuisce l’ansia, il senso di inadeguatezza e la frustrazione, provocato dalla percezione di una normalità alterata.

Il “bias di confronto” è un fenomeno cognitivo attraverso il quale le persone tendono a valutare le proprie esperienze, opinioni o risultati in relazione a ciò che le circonda, anziché in modo assoluto o obiettivo. Questo significa che anziché giudicare qualcosa in base a standard oggettivi, tendiamo a considerarlo rispetto agli elementi che abbiamo sotto gli occhi o che ci vengono presentati in quel contesto specifico all’interno di una ridondante “Eco Chamber”.

L’effetto di cui stai parlando è noto come “algoritmo di filtraggio dei contenuti” o più comunemente “algoritmo di raccomandazione”. Questo algoritmo è utilizzato dalle piattaforme dei social media e altri siti web per selezionare e presentare contenuti che sono ritenuti più rilevanti o interessanti per ciascun utente, basandosi sulle loro interazioni passate, sulle preferenze espresse e su altri fattori correlati al comportamento online.

La costante esposizione alle informazioni, sia attraverso i media tradizionali che i social media, contribuisce ulteriormente a questa ansia diffusa. La Gen Z, nata e cresciuta nell’era digitale, è abituata a essere bombardata costantemente da notizie e stimoli, alimentando così l’ossessione per il successo finanziario e generando stress e sfiducia riguardo al proprio futuro.

In questo contesto, è fondamentale che i giovani si concentrino su obiettivi finanziari realistici e concreti, tra i quali possiamo citare risparmiare per l’acquisto di una casa o investire nella propria formazione professionale, piuttosto che inseguire il sogno di diventare ricchi a tutti i costi. Focalizzarsi su traguardi tangibili e raggiungibili può contribuire a spezzare il ciclo di pessimismo e ansia finanziaria che affligge molte giovani generazioni oggi.

Per fare scelte che non si concentrano esclusivamente sul denaro ma sulla propria soddisfazione, è importante considerare altri fattori che influenzano il benessere emotivo e la felicità.

In sintesi, fare scelte che non si basano esclusivamente sul denaro ma sulla propria soddisfazione richiede una riflessione profonda sui valori personali, il significato della vita e il benessere complessivo. Concentrarsi su relazioni significative, benessere fisico e mentale, e trovare scopo e gratitudine nella vita possono contribuire in modo significativo alla tua felicità e soddisfazione individuale. Questi obiettivi possono essere perseguiti attraverso un percorso di psicoterapia.

 

Dott.ssa Francesca Maria Penta

Psicologa e Psicoterapeuta Sistemica e Socio-costruzionista

 

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